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Fluorescenza UV | Start-test
24 Gen

Fluorescenza UV

La tecnica permette, attraverso l’acquisizione di immagini ad alta risoluzione con illuminazione ultravioletta, la differenziazione e mappatura in maniera non invasiva e immediata dei materiali originali e di restauro costituenti la superficie artistica analizzata. È infatti possibile:

  • documentare la presenza di ritocchi, rifacimenti ed interventi di restauro attraverso il riconoscimento dei colori di fluorescenza nel visibile indotti da sorgenti nell’ultravioletto;
  • valutare lo stato di conservazione ed invecchiamento della vernice protettiva, 
  • effettuare un oggettivo monitoraggio durante le fasi di restauro, per la verifica della rimozione degli strati di vernice alterati e i livelli di pulitura raggiunti.

Per fluorescenza ultravioletta si intende la fluorescenza visibile generata da eccitazione ultravioletta: quando come sorgente di eccitazione viene impiegata la radiazione ultravioletta, la fluorescenza si manifesta, in gran parte, nella regione dello spettro visibile all’occhio umano, nella zona con lunghezze d’onda immediatamente superiori a quelle dell’ultravioletto. 

Il fenomeno infatti è anche visibile ad occhio nudo: molti dei materiali usati nelle opere d’arte e per il restauro, se eccitati da una sorgente luminosa ultravioletta (lampada di Wood), manifestano dei colori di fluorescenza di debole intensità, per rivelare i quali e necessario operare in un ambiente totalmente buio. Poiché la sorgente luminosa ultravioletta emette anche altre radiazioni visibili che potrebbero interferire e confondere la fluorescenza emessa nel visibile dai materiali eccitati, è necessario filtrare la sorgente ultravioletta. 

Il sistema di acquisizione necessita di opportuni filtri, così da tagliare le radiazioni ultraviolette riflesse dalla superficie indagata, consentendo il passaggio fino al rivelatore alle sole radiazioni di fluorescenza nel visibile emesse dai materiali esaminati. Il fenomeno della fluorescenza riguarda prevalentemente i materiali organici e, in minor misura, quelli inorganici e, generalmente la fluorescenza dei materiali aumenta d’intensità con il procedere dell’invecchiamento delle sostanze stesse.

Questa tecnica e largamente utilizzata per la differenziazione dei materiali pittorici sulla base dei loro colori caratteristici di fluorescenza. Le resine contenute nelle vernici sono particolarmente fluorescenti, dunque, in alcuni casi, è possibile osservare la fluorescenza, meno intensa, di pigmenti e leganti solo in fase di restauro, dopo l’eliminazione della vernice.